Sebastian Steffen è un artista della parola e del suono. Taglia e ritaglia i suoi testi finché non rimangono solo poche parole e molto spazio per i pensieri. Una discussione laboratoriale, incorniciata da una musica eccentrica e profonda.</strong

Nel dicembre 2023 è uscito il terzo libro in dialetto seelandese di Sebastian Steffen (39 anni), “I wett i chönnt Französisch”, edito da Der gesunde Menschenversand. È una sorta di thriller e allo stesso tempo una storia di dolore e amore. Un uomo più giovane racconta la storia in frammenti con flashback.

In Talk im Höchhus, racconta come taglia da due a una pagina, continua a cancellare, a battere e ad armeggiare finché il testo non si adatta e forse rimangono solo due o quattro parole su una riga. Quelle giuste. E questo è importante per lui, perché dice: “Scrivere una frase intelligente mi dà stabilità”

E legge da “I wett i chönnt Französisch” – ma non nella forma della classica lettura del bicchiere d’acqua!

E fa musica insieme al suo collega di band Mathias Schmid. Le loro canzoni si adattano perfettamente alla melodia linguistica dell’ultimo libro. Brevi, concise e stravaganti (parole loro!).

Per tutti coloro che sono curiosi,

quanto sia difficile la strada che porta dalla prima idea di libro al libro che si ha in mano
com’è la vita di uno “scrittore”
quanto un romanzo con il suo linguaggio (artistico) corrisponde al nostro linguaggio parlato e immaginato di tutti i giorni
come tradurre parole e frasi in suoni e canzoni
In quanto dislessico, Sebastian Steffen ha avuto una carriera scolastica difficile. Il fatto che sia stato accettato all’Istituto svizzero di letteratura è quasi un miracolo – o forse no: perché i suoi testi sono veri e propri paesaggi sonori. Sono belli da ascoltare e da guardare.